venerdì 29 settembre 2017

Presentazione a Cecina del libro " Nel grembo delle Ande"

A "SPAZIO INDACO"

Un incontro intenso ed emozionante a Spazio Indaco, Cecina, con, da sinistra:
 Daniela, Lavinia Mantignoni, Gioacchino Allasia, William Bettini, Anna Rita Boccafogli, Corrado Rossetti

sabato 30 settembre, ore 17.00 

conversazione con Gioacchino Allasia e William Bettini



domenica 20 agosto 2017

Remember...esperienze salka 2012 - 2014

Gruppo 2012, al termine dei due giorni di esercizi energetici salka

Gruppo 2014, il primo momento dell'incontro



gruppo 2014, il cerchio esprime l'ayni andino, il valore della condivisione



Verso il termine dell'esperienza, a raccogliere l'energia per portarla a tutto il gruppo


Remember...viaggio in Perù 2009

Lima, gruppo 2009

Miraflores

sulle Ande

giovedì 10 agosto 2017

Estate...un tempo favorevole al contatto con la Natura






L'estate è la stagione dell'espansione, del vivere all'aria aperta, un tempo in cui è più facile cambiare un poco le abitudini e la routine quotidiana, soprattutto nei periodi di vacanza, quando il ritmo ordinario del tempo comunque muta, quando si viaggia o si soggiorna in luoghi diversi.
Se non ci si fa prendere dalla frenesia del 'fare' anche in questi momenti, c'è la possibilità di avere più tempo per stare in contatto con se stessi, godere dei paesaggi e della natura, dare spazio alle relazioni con gli altri, conoscere nuove persone ed aprirsi a diversi modi di sentire e vedere. 



Secondo le tradizioni orientali l'estate è la stagione del 'cuore' che comprende il mondo in modo diverso dalla 'testa' ed è aperto all'energia che circola, nel ritmo del suo pulsare che lo  riempie e lo svuota ad ogni battito: è l'organo-simbolo della convivialità, della condivisione, delle relazioni sociali, del 'sentire assieme' ; è posto al centro del corpo, all'incrocio del tronco con le braccia aperte, è centro d'equilibrio tra la materialità e la spiritualità, tra il dare e il ricevere, luogo della 'centratura' di sè. 

 


Nella tradizione spirituale andina il cuore è il centro del senso di compartecipazione dell'uomo con tutto ciò che lo circonda, col mondo organico e inorganico, con la natura e ogni essere esistente, dove tutto è permeato di energia vivente, e l'essere umano ne è parte.


Gayle Yabar, sulle rive del Pacifico in contemplazione del sole, il Taita Inti andino. Foto sua, per gentile concessione

E' il centro energetico del Munay, il potere dell'amore che consente di riconoscersi parte del cosmo infinito, di percepire  la dimensione 'salka' che è la radice della vita, l'impulso alla base di ogni esistenza, la forza che tesse la rete di energia e di luce che ci rivela la connessione con l'universo, se ne esercitiamo l'intento: una presenza e una disposizione forte e sincera che orienta la nostra percezione e amplia i confini della nostra coscienza, a svelare il nostro essere parte del mistero della vita.  


 
Condivisione al villaggio Qero, Don Americo Yabar distribuisce pane e dolci per i bimbi e le mamme giunte anche dai villaggi vicini, all'altitudine di oltre 4000 m slm.  Un modo per esercitare l'Ayni, la sacra reciprocità, riflesso dello scambio incessante e necessario a garantire il fluire della vita. Don Americo non ha mai risparmiato le proprie energie in questo




sabato 10 giugno 2017

Luna piena d'inizio estate


La luna, una delle nostre "madri" cosmiche, Mama Quilla per gli andini, madre della notte e specchio del nostro mistero, nelle parole e nella poesia di Don Americo Yabar, poeta della mistica andina che apre al contatto con le energie naturali. Luna piena d'estate, poco prima del solstizio, quando la luna saluta il sole nel periodo del suo trionfo, la notte è più breve, la luce è nel suo massimo splendore. Buio e luce che sono tra i poli attorno a cui la nostra vita si svolge, sono aspetti del nostro essere, in luce o in ombra, da valorizzare, da comprendere, accettare e trasformare. Nella visione andina non esiste il concetto di 'peccato' ma piuttosto si parla di energia 'pesante' (hucha)  che ostacola il fluire naturale e armonioso della vita. Collegarsi all'energia raffinata e luminosa che è ovunque nell'universo (sami) è allora una pratica utile e vivificante per armonizzare i pensieri, le emozioni e il corpo, ritrovando l'imprescindibile relazione con la natura e il cosmo, che ci mantiene vivi e ci invita ad espandere e approfondire la nostra coscienza.









lunedì 9 gennaio 2017

UN NUOVO INIZIO

Entriamo in un nuovo anno, in un nuovo tempo che ci è dato vivere. L'inverno invita al raccoglimento e alla riflessione, è un tempo per ritrovarsi e riorientare le proprie energie in vista della rinascita primaverile. 
Le antiche culture legate ai ritmi della terra si erano dotate di pratiche e rituali che aiutavano il corpo e l'anima a sfruttare le proprietà delle fasi stagionali, per armonizzarsi con le diverse energie più attive nei diversi periodi dell'anno.  
Se per le culture orientali l'inverno è collegato all'elemento acqua, all'organo rene e al contatto con le energie vitali originarie, credo possibile mettere in relazione questi aspetti con le pratiche andine di contatto con le profondità nascoste o inespresse e ancora in germe, che si possono trovare nel 'mondo sotterraneo' dell'ujupacha andino, e soprattutto nel contatto con l'elemento Terra, la Pachamama che fornisce l'energia vitale di base, che proprio ' è ' la matrice della vita nel pianeta.
Tra gli esercizi energetici che i maestri andini Americo e Gayle Yabar hanno insegnato nei loro corsi, è consigliabile a mio parere praticare quindi le diverse forme di contatto con Pachamama, per rilasciare l'energia 'pesante' - la 'hucha' - accumulata finora, e riattivare il flusso energetico vitale in un migliore scambio con l'ambiente naturale che ci nutre e ci contiene. 
Nell'inverno l'energia si ritira all'interno, come succede alle piante, o agli animali che vanno in letargo. La nostra energia si raccoglie nell'osso, nell'interiorità: ritroviamo allora il nostro 'nido' dove ricaricarci e dove poter cogliere in profondità il senso della nostra esistenza, nelle radici fisiche e spirituali.In questo modo si giunge a sentire l'essenza della vita, l'energia 'salka' che per gli andini è la forza indomita e originaria che permea tutto ciò che vive. 
E' buona cosa quindi dedicare tempo a pratiche di rilassamento, attuando un collegamento con la Madre Terra, per regalarle l'energia in eccesso, bloccata e 'densa', permettendoci di ricevere da lei nuova forza. 
Seguendo l'insegnamento andino, non è necessario molto tempo o fatica: ciò che dà efficacia alle pratiche è l'attivazione dell'intento, la sincera e viva disposizione che fa da 'motore' al cambiamento dell'energia in noi.



Nei dintorni di Cusco, la millenaria grotta di Amarumachay, la grotta del serpente, rappresenta l'utero della Pachamama, dove la vita si rinnova, a contatto con la Terra e con il raggio caldo del sole Inti che filtra dall'apertura nella volta. Dopo le pratiche nella grotta, l'uscita rappresenta l'inizio di un nuovo modo di sentire e vivere nel mondo.