da ‘wayki’ – fratello in lingua quechua-
termine utilizzato da don Americo per esprimere una relazione di fratellanza
affettuosa tra coloro che condividono le esperienze della mistica andina
Uomini e donne allacciano i fili del tessuto della vita,
ricuciono gli strappi
al vestito di luce di ogni essere
per restituirlo alla sua integrità.
Collaborano al flusso che unisce la Terra al Cielo,
accogliendolo come l’aria
nel vuoto del flauto,
come vibrazioni nelle corde d’arpa tese tra radice e
infinito.
Non vi è musica più importante,
non vi è strumento meno valido:
solo
diverse attitudini, talenti o caratteristiche personali.
Allora il confronto
non è giudizio,
e lo scambio parte dall’umiltà,
“ da cuore a cuore”.
Le
differenze divengono complementarietà,
ognuno può essere così utile all’altro
per completarlo,
creando insieme un ‘tao’ nell’unità e nella mutevolezza.
Waiki è quando riconosco l’altro come simile,
che
come me soffre e gioisce di fronte al mistero della vita.
Chi è nel cammino
dell’aprirsi all’energia basilare
salk’a,
come forza e come bellezza,
e sa condividerla.