sabato 20 febbraio 2016

Waykis

    
 da ‘wayki’ – fratello in lingua quechua- termine utilizzato da don Americo per esprimere una relazione di fratellanza affettuosa tra coloro che condividono le esperienze della mistica andina 



Uomini e donne allacciano  i fili del tessuto della vita, 
ricuciono gli strappi al vestito di luce di ogni essere 
per restituirlo alla sua integrità.
 Collaborano al flusso che unisce la Terra al Cielo, 
accogliendolo come l’aria nel vuoto del flauto, 
come vibrazioni nelle corde d’arpa tese tra radice e infinito. 
Non vi è musica più importante, 
non vi è strumento meno valido: 
solo diverse attitudini, talenti o caratteristiche personali.
 Allora il confronto non è giudizio, 
e lo scambio parte dall’umiltà,
 “ da cuore a cuore”. 
Le differenze divengono complementarietà, 
ognuno può essere così utile all’altro per completarlo, 
creando insieme un ‘tao’ nell’unità e nella mutevolezza.  
Waiki  è quando riconosco l’altro come simile, 
che come me soffre e gioisce di fronte al mistero della vita. 
Chi è nel cammino dell’aprirsi all’energia basilare  salk’a, 
come forza e come bellezza, 
e sa condividerla. 
Chi sa goderne e anche arriva
 a ‘soffrire la hermosura della vita’,
 una bellezza così grande, incontenibile, 
da divenire quasi dolorosa (cit. Don Americo).



Don Americo brinda agli Apus dell'altopiano andino, insieme alle mamachas e ai dignitari Q'ero - foto di Gayle Yabar

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