Presentazione del libro di Anna Rita
Boccafogli:
NEL GREMBO DELLE ANDE
Viaggio in Perù alla ricerca dell’energia
alla base della vita.
Mi presento sono Giulia della Torre di
Valsassina, psicologa e psicoterapeuta ad orientamento organismico.
Ringrazio il dottor Marco
Iacono per avermi invitato alla presentazione del libro della dottoressa Anna
Rita Boccafogli: Nel grembo delle Ande.
Ringrazio
entrambi ancor più per avermi fatto conoscere un cammino che ignoravo. Il
viaggio, la ricerca di luoghi lontani e di popolazioni che hanno molto da
insegnarci sulla nostra natura di esseri umani.
Leggendo il libro sono stata portata per
mano da Anna Rita nell’esplorazione di un territorio, le Ande e ho fatto la conoscenza
del popolo dei Q’ero.
Maestri Q'ero con don Americo Yabar durante una cerimonia |
Grazie alla sua
generosità, all’apertura del suo cuore e della sua mente,
ho potuto scoprire e
vedere un mondo nuovo.
Attraverso i suoi occhi,
potevo vedere le montagne e i suoi abitanti: animali, piante, uomini e pietre,
il sole, la luna e le stelle, il vento e ogni evento naturale e più
delicatamente cogliere la profondità del suo essere.
Apu Waman Lipa, la maggiore montagna sacra di Q'ero |
Le parole di Annarita, nel descrivere il
mondo “fuori”, l’esterno, il materiale, l’oggettivo, manifestano il suo mondo
di “dentro”, soggettivo, intimo.. in forma di vera poesia. Percepivo il
superamento del “confine” tra mondo esterno, oggettivo, e mondo interno,
soggettivo.
Nel lasciarsi andare alle
sensazioni, incontrando le Ande, il suo popolo, i Q’ero e tutto ciò che è
relativo ad esso, nasce il sentimento di appartenenza al Tutto che si manifesta
nel cuore come amore per la vita.
L’espressione
poetica della
crescita interiore e l’evoluzione spirituale che racconta Annarita è un cammino
che l’anima deve fare, spesso a ritroso, per procedere.
Tornare alla semplicità della vita per
scoprire l’appartenenza alla totalità.
Il corpo di Anna Rita mi ha
trasmesso, attraverso le sue parole che scaturivano spontanee dall’esperienza
sul piano del sensibile, non intellettuale, le emozioni, le immagini e le
sensazioni che stava percependo.
Quasi tutti abbiamo provato, anche solo per un
momento, una sensazione di gioia inspiegabile davanti ad un evento naturale. Un
tramonto sul mare o in montagna o un temporale con i suoi lampi e tuoni possono
averci stupito, estasiato o anche spaventato e poi ci hanno lasciato in estasi.
Forse abbiamo
scattato una foto o provato a dipingere quel paesaggio, oppure ancora abbiamo
scritto una poesia o canticchiato un motivo musicale per fissare
quell’emozione.
Abbiamo sentito di
appartenere al tutto!
Purtroppo la vita quotidiana, frenetica e
piena di impegni ci ha distolti, ha chiuso temporaneamente quella finestra sul
tutto, ma ricordiamo quell’esperienza “di picco”, ne proviamo nostalgia tanto
da ricercarla ancora.
Il sorgere del sole, Taita Inti, sulla distesa brumosa della selva |
Il viaggio in Perù alla
ricerca dell’energia alla base della vita, mi ha suscitato tre punti di
riflessione:
1)
IL CAMMINO PERSONALE di crescita e di consapevolezza che si sviluppa
nell’incontro con culture diverse dalla nostra. La curiosità di conoscere risveglia
il bambino che eravamo, quando eravamo animisti e tutto intorno a noi si
muoveva per una ragione intrinseca e aveva uno scopo, aveva dei sentimenti e
delle sensazioni ed emozioni.
2)
IL CAMMINO DELL’UOMO: il messaggio che ci arriva dalle Ande è per tutti.
Ritornare in contatto con la natura in tutte le sue manifestazioni. Imparare o
reimparare a rispettarla, amarla. Dobbiamo invertire la rotta, ci siamo troppo
allontanati dalla natura fino a negarne la nostra appartenenza. Separato,
inconsapevole, alienato, l’uomo si è messo ad usarla come se fosse un oggetto e
non un soggetto che ha le sue forze e le sue regole alle quali noi stessi siamo
formati. Non è L’ARCADIA letteraria rediviva, ma consapevolezza e coscienza di
dover invertire la rotta e tornare a casa.
3)
EDUCARE ALLA CUSTODIA DEL CREATO. Recentemente Papa Francesco ha
sollecitato tutti, dal soglio pontificio ad operare per la salute della terra,
dei nostri territori e per la nostra stessa salute e non solo fisica.
Lo dice Annarita alla fine del suo libro,
che forse non è necessario andare fino in Perù per trovare l’energia che sta
alla base della vita, perché quest’energia è in ciascuno di noi. Sta a noi
connetterci con lei, connetterci con noi stessi, mediante l’ascolto delle
nostre sensazioni corporee, fidandoci delle nostre emozioni e dei nostri
sentimenti, per sentire la connessione con il Tutto.
E ancora, fidandoci delle intuizioni che
nascono improvvisamente in un andamento dal basso, dal corpo, verso l’alto, al
cuore e infine alla mente, possono sgorgare parole per condividere il nostro
vissuto con gli altri: diventando poesia.
L’insegnamento dei Q’ero, la loro fede e il
loro stile di vita, in zone veramente impervie per la vita dell’uomo, arriva a
noi attraverso canale dell’amore di Annarita e dei suoi compagni di viaggio.
In questo modo, l’insegnamento dei Q’ero
arriva fino a noi e si perpetua.
Come dico sempre ai miei
pazienti, lasciamo scorrere ed emergere le sensazioni, le immagini, i pensieri,
le emozioni e ogni cosa si presenti alla consapevolezza,
La fiducia in sé non è
una questione intellettuale, ma ascolto dell’essere corporeo che siamo e che
pulsa di vitalità aprendo il nostro cuore e la nostra mente alla consapevolezza
dell’appartenenza al TUTTO e che è UNO.
Giulia della
Torre di Valsassina
Psicologa
Psicoterapeuta
Largo
S. Sonnino, 9
34138
Trieste
tel.
040 766745
cell.
339 5788710
Nessun commento:
Posta un commento